martedì 6 maggio 2008

Capitolo 5.1 Candido (ovvero l'ottimismo)

L'adrenalina mi cola densa lungo la schiena.
Stringo ad intermittenza le dita lungo i calci delle pistole, un po' per sgranchire le dita, un po' per assicurarmi di avere ancora presa: è difficile mantenere l'autostima dopo aver vomitato tutta l'anima sul ponte di una nave.
Sento altri passi. Troppi stavolta.
Vengono dalla stessa parte di quelli di prima, ma stavolta mi conviene uscire dall'altra parte del cargo. Valuto la situazione: non ce la posso fare, stavolta sono davvero fottuto.

Corro lungo la linea della paratia verso la torretta di pilotaggio.
Come faccio a vincere contro un intera ciurma?

Riesco a raggiungere la base della torretta.
Se mi prendono mi strappano le escrescenze e le usano come galleggianti.

Ancora altri passi. Giro intorno alla torretta.
È un balletto osceno e senza senso.

Dovrei consegnarmi.
Salve ragazzi, sono Max Blade, un detective privato. Da anni sto conducendo una crociata personale contro quel bastardo di Freddy il pazzo che da da mangiare a voi e alle vostre famiglie del cazzo. Avete mica qualcosa per la nausea?

Passi da entrambe le direzioni. C'è una scaletta. So già che non mi piacerà quello che ci troverò sopra, ma è sempre meglio che finire nel fuoco incrociato di qualche carogna strafatta di anfetamine. Lo stomaco sembra andare ad una velocità diversa dal resto del corpo mentre salgo la scaletta, ma devo fare in fretta.
Sono sopra.

Come faccio a vincere contro un intero reggimento?
Facile.
Colpisco dietro il collo l'uomo che mi da le spalle e mi prendo il suo gioiellino.
Una Bren calibro 7.62, 550 colpi al minuto più uno scudo in resina antiproiettile montato davanti.
È praticamente Natale per me.
C'è un megafono.

"EHI, BRUTTI FIGLI DI PUTTANA! CREDO CHE TUTTI VOI ABBIATE VISTO SERGIO LEONE VERO? BEH, SERGIO LEONE AVEVA RAGIONE: QUANDO L'UOMO CON LA PISTOLA INCONTRA L'UOMO COL FUCILE, L'UOMO CON LA PISTOLA PUO' DIRE ADDIO ALLA PISTOLA, ALLE CHIAPPE E ALLA MOGLIE. BISOGNA ESSERE DEI ROTTINCULO COME CLINT EASTWOOD PER FREGARE L'UOMO COL FUCILE, E IO NON VEDO NESSUNO CHE C'ASSOMIGLIA NEANCHE LONTANAMENTE A CLINT EASTWOOD. HO TRENTA COLPI QUI DENTRO, E VI ASSICURO CHE CI SARANNO TRENTA MORTI SE NON MOLLATE SUBITO LE ARMI E VI ARRENDETE!"

E succede il miracolo.
Dopo un attimo di esitazione mi credono.
Lo sapevo che dovevo fare il politico.

"GETTATE LE ARMI A MARE, E METTETEVI TUTTI QUI DAVANTI.
ANCHE VOI FIGLI DI PUTTANA NELLA CABINA DI PILOTAGGIO, MI PRENDETE PER UN COGLIONE???"

Smonto la Bren dal supporto.
"Bene signori, vedo che ho la vostra attenzione ora. Chi è al comando qui?"
Viene avanti uno con una cicatrice che gli fa in due la faccia.
"Tu col taglietto, rinchiudi tutti sottocoperta. Alla prima mossa falsa vi scarico il caricatore addosso. Dicono facciano male i 51mm nella schiena."
Esegue senza fiatare.
"Bene taglietto, ora io e te ce ne andiamo nella cabina di comando, e ti spiego cosa devi fare"


"Cosa? Ma sei pazzo!"
"Forse. Ma ti faccio notare che quello armato sono io. Perciò tu fai come ti dico."
Vedo il sudore imperlargli la fronte.
"Taglietto mi sembri teso. Ti racconto una barzelletta:
C'è una battona su un marciappiede, quando arriva un nano con una valigia pesante...

2 commenti:

neuromancer85 ha detto...

argh! come finisce la barzelletta!? DIMMELO!! NON PUOI LASCIARMI COSì!!! :(

Luigi l'appeso ha detto...

finisce così: "...e allora mi sono fatto quella con la tosse!"

Era una citazione di "lock & stock" cmq :D