lunedì 8 ottobre 2007

Capitolo 3 - Ronin

La nebbia non accenna a diminuire. I fendinebbia della mia Ill Nino faticano a mostrarmi quel poco di città che c'è lì fuori.
Non che mi perda molto.
E comunque, "niente è più visibile di ciò che è nascosto".

L'atmosfera mi riporta alla mente tutti i miei allenamenti di arti marziali, i miei vecchi maestri, e i loro insegnamenti. Non c'è niente di peggio che una notte nebbiosa per un lamentone attaccato ai suoi pochi bei ricordi. Ma ad essere sincero, del confucianesimo sapevo poco. Tutti sapevano poco, dato le persecuzioni che ricevettero i praticanti.

Nonostante non fosse l'orario per le visite, decisi di recarmi ugualmente al tempio confuciano: non conoscevo Fang Wei, ma non era certo il momento di badare al bonton.
Con me non lo è mai, a dirla tutta.
Il tempio spicca come un neo su un culo. È uno dei pochi posti che non è ancora stato comprato e abbattuto a favore dell'edilizia urbana. "Il rispetto per gli antichi è un valore borghese" diceva Mao. Parcheggio l'auto lì vicino e oltrepasso le colonne rosse del cancello. Due guardie del corpo in miniatura mi si avvicinano. In un normale corpo a corpo avrei potuto spaccargli la testa una contro l'altra, ma pensai la stessa cosa la prima volta che vidi il mio maestro di aikido. Vi lascio immaginare quante ne presi.
"Cosa vuole"
"Fang Wei"
"Il Maestro è occupato"
"Certo, è occupato per me"
"Meno spiritoso, e gira il culo"
Mi immagino già la scena: estraggo la pistola spaccando col calcio dell'arma il naso al primo, prendo per i capelli il secondo, gli ficco la pistola in bocca spaccandogli tutti i denti e gli sparo dentro, la tiro fuori e mentre il fumo non è ancora cominciato ad uscirgli dalla cavità orale sparo in mezzo agli occhi anche a quello col naso rotto.
"Devo parlargli, è importante"
Stanno per aprire di nuovo bocca, quando sento una voce dire qualcosa in cinese e le guardie si dileguano.
"Venga, ospite"
Entro nelle stanze. Il maestro si sta avvicinando ad un tavolino al centro della stanza, ma si volta, mi fa un inchino e si siede. Fa segno di sedere anche a me. Butto l'occhio sul tavolo, ad occhio e croce stava componendo delle opere calligrafiche.
"Questo è un luogo di pace, ospite, lascia lì le tue inutili armi"
Tolsi il cannone dalla fondina e lo lasciai sulla porta.
"Mi chiamo Max Blade, e sono un amico di Cara"
Finalmente l'uomo mi guarda con interesse, muovendo la testa con un gesto che trasuda chi, la cosiddetta energia vitale.
Mi sedetti. La prova cominciava.
"E cosa ti porta qui?"
"È il mio do, la mia strada"
"E cosa c'è alla fine della sua strada, ospite?"
"Sono qui per scoprirlo"
Rise come un bambino
"Ingenui, potete anche studiare le nostre arti, ma non sarete mai davvero come noi"
Sapevo a cosa faceva riferimento.
Quando combattete contro un uomo addestrato, lui sa che non deve avere paura, perchè la paura è la vera nemica.
Quando combattete contro un orientale, lui non ha paura.
"Maestro, sono diventato un ronin, un samurai senza padrone, perchè il mio padrone è morto, e trovare i colpevoli è l'unico modo per riscattarmi"
"Non ci sono modi per riscattare un ronin, tranne il seppoku"
"Il suicidio è inutile. È solo un punto in più per l'altra squadra. Non era solo il mio padrone, Cara era mia amica, e probabilmente anche sua. È la giustizia la guida della mia coscienza."
Mi guardò attraverso, come per leggermi dentro. Si accarezzo la barba, per un attimo la sua espressione perse quell'aria di sicurezza che aveva.
"Mi dimostri di essere un junzi, un uomo benevolo, ronin. Ma devi fare di più. Ora pensaci bene, guarda a fondo dentro di te e rispondimi: cosa c'è alla fine della tua strada?"
"Alla fine della mia strada c'è la morte, maestro"
Il vecchio chiuse gli occhi, e si tirò leggermente all'indietro.
"Il messaggero che nulla ha inventato ci ha insegnato il ren, l'armonia con gli altri, e la verità. Ma la verità, ronin, è che le cose sono molto più complicate di quello che tu pensi. Cara è rimasta incastrata in qualcosa più grande di lei. Dimentica la tua missione, e trova un nuovo signore"
"Forse qualcuno dimenticherà, ma non io. La mia volontà non vacilla, ma è lei che mi deve illuminare sulle volontà del cielo."
Il Maestro si accarezza di nuovo la barba. Ha delle labbra strette e il volto un po' smagrito, ma quello che più mette in soggezione sono i suoi occhi vitrei.
"La tua volontà è davvero rigida come dici, lo avverto. Se anche io non parlassi, tu arriveresti lo stesso alla verità. Io non amo quello che succede nel quartiere, per questo aiutai Charlotte e gli altri tempo fa. Cara lavorava per Chang Pei, l'uomo di chinatown. Il traffico principale qui è la droga, ma Pei non è soltanto il capo delle triadi, i suoi legami sono molto più ampi e si estendono per tutta questa città fredda. Ma queste cose tu le sai già, non leggo sorpresa sul tuo volto."
È vero, in realtà sospettavo che l'MI6 fosse implicato in un giro di queste dimensioni. Ma la cosa bella, è che non provo qualcosa di neppure lontanamente vicino alla paura. Sono Davide con la mia fiondina del cazzo che sconfiggerà Golia.
O, male che vada, sono una mosca sotto un picchietto, che lascierà una lunga scia di sangue su di un muro.
La verità, è che non me ne frega niente. E comunque, ora i miei orizzonti si sono di nuovo allargati. Non avevo idea di dove cercare Pei, nè di cosa avrei fatto quando l'avrei trovato, ma non sono uno che si pone troppe domande. Il segreto è agire più in fretta dei propri pensieri.
"Cerca di essere all'altezza del tuo compito"
"Io ci provo sempre"

7 commenti:

Luigi l'appeso ha detto...

Insomma, gira e rigira di confucio si sa poco perchè una dinastia del cazzo distrusse tutto. E io come faccio a scriverci su?
Anyway spero vi piaccia quello che ne è uscito, e comunque, ho l'ossido di silicio sugli occhi per la giornata pesante, quindi mi avvalgo della facoltà di cambiarci qualche contraddizione che m'è scappata sicuramente a furia di riescriverlo.
So long

Io sono il capostipite dei Baggins ha detto...

Bro, sanjuro kuwa è un nome giapponese, ma noi siamo a chinatown...
Per il resto va benissimo, il vecchio è un venerabile saggio quindi sa tutto di tutte le arti e pratiche orientali.

neuromancer85 ha detto...

La smetti di inserire parole inglesi a grappolini nei tuoi commenti per farti "uomo di mondo"?
Comunque bello bello bello.
Il capitolo, non certo tu...
Devo dire che il maestro Fang Wei un po' ti assomiglia, nonostante lui trasuda chi, e tu trasudi e basta. :D

neuromancer85 ha detto...

@Capostipite: "il vecchio è un venerabile saggio quindi sa tutto di tutte le arti e pratiche orientali"
Gia gia, anche del bukkake e del gokkun...
(ehi, se esiste una voce su wikipedia, allora se ne può parlare ;) )

Luigi l'appeso ha detto...

Antò.

Dio ti ha dato la prostata di un elefante al posto del cervello.

Sanjuro Kuwa era l'abbreviazione di Sanjuro Kuwabatake, il protagonista di "La sfida del samurai" di Kurosawa. Ma ovviamente, la mia mente non ha imposto il minimo freno sulla nazionalità del regista.
Per autodisciplina stanotte dormirò sui ceci.
E provvederò.

Io sono il capostipite dei Baggins ha detto...

Ultimo rilievo "guarda affondo dentro di te"...
Il maestro affonda in Max?

Luigi l'appeso ha detto...

EDIT

Cmq notevole che nonostante fossi così assonnato ho fatto solo quei due sbagli, la media di errori o di cose che non mi piacciono il giorno dopo in genere è molto più alta!
Devo scrivere più spesso assonnato......