domenica 28 ottobre 2007

Capitolo 3.5 Carte di credito

Pei fuma, apre una finestra e guarda fuori... nella nebbia, che è scesa ancora una volta a nascondere le vergogne di questa città.

"Ah, Cara Barol, o Charlotte Harmon... lei è solo un piccolo dettaglio, neanche il più importante.
Forse poteva esserlo per me, forse per te."
"Non credo che per noi abbiano importanza le stesse cose, uomo."
"Ah ah ah! Maledetti coglioni irlandesi... sempre con il vostro orgoglio pronto a esplodere."

Fa un cenno.
Mi arriva un pugno nello stomaco...

"Tu non sai nulla di me Pei, e non potresti capire comunque. E tu, non toccarmi un'altra volta, o sarai morto prima di riuscire a ridere!"
"Ti risparmio un altro pugno per ora signor Blade... So essere così generoso a volte. Come lo ero stato con Cara. Lei era la mia preferita, non sapevo facesse un altro mestiere, ma sai signor Blade, al di là delle tue opinioni personali, io conosco ogni cosa."
"Che bello, conosco l'Onnisciente."

Un cenno, un pugno...

A vuoto,
mi alzo, si vede che non hanno frequentato la marina, nodi da ragazzini,
spacco la sedia sulla schiena del gorilla e gli schiaccio il setto nasale nel cervello con una testata.
Avrebbero potuto ammazzarmi in qualunque momento, ma sapevo che Pei mi avrebbe voluto vivo per qualche altro minuto. Idiota megalomane.
Ride.

"Ah ah ah, signor Blade tu sei estremamente divertente. Ora però vorrei finire. Il problema di Cara non era il suo incarico per l'MI6, ma mi aveva visto mentre dormivo. Era ovvio che dovesse morire. Questo è il primo motivo. Il secondo è che aveva decifrato i nostri codici per comunicare date e ore di partenza e arrivo dei carichi di armi da una parte e droga dall'altra, ma non aveva avuto il tempo di comunicarli a quel vecchio idiota di suo padre. Cose molto importanti succederanno tra poco, e io potrò iniziare a espandere il mio impero su tutto il tuo paese. Ecco il secondo motivo per cui doveva morire, sai signor Blade, io non avrei voluto, avrei preferito drogarla e renderla un vegetale, ma il mio amico Freddy ha più cuore di me."

Ci sono tre cinesi armati di uzi intorno a me, e Pei è abbastanza lontano da non poter essere strangolato.

"Ora morirai anche tu signor Blade, mi sei simpatico, ma sei un cane bianco, e anche onesto, sei inutile. Ma ti concedo un ultimo desiderio, ti ho già detto che so essere molto generoso."

Prendo dal portafogli una carta di credito e una foto:
"Prendile e falle portare alla bettola di Moe."
Pei fa avvicinare un suo uomo.
"Ho detto a te, Pei."
Viene.
"Ah signor Blade, tu sei veramente molto teatrale."
É a venti centimetri da me, gli afferro il polso, torco il suo avanbraccio e mi copro con il suo corpo. Gli ficco la carta di credito nella gola, non sapeva che ha una lama sul bordo.
"Non voglio nulla da te, Pei. Solo la tua vita, ma voglio prendermela strappandola di persona, io e te, soli, come lo siamo in questo mondo."

3 commenti:

Luigi l'appeso ha detto...

Applausi.

Luigi l'appeso ha detto...

C'è pure quel riferimento abbastanza esplicito a "L'ultimo Boy-Scout", quante volte ce l'avrà recitata Sergio? Io non ho mai voluta usarla a dirla tutta, perchè la usa Recchioni in un numero di John Doe, dove John Doe viene picchiato e alla fine gli offrono la sigaretta, allora lui si mette a ridere e fa: "Sai, tutto questo mi ricorda un film con Bruce Willis..." e racconta la scena; alla fine il picchiatore gli fa: "E questo cosa accidenti vuol dire?" e John: "Che non bisognerebbe mai far arrabbiare i tipi come Bruce Willis..."
Insomma, la classe è classe.

Io sono il capostipite dei Baggins ha detto...

Ah bro, è il trasporto emotivo. É meglio del teletrasporto.