Rientro in città e ricomincia a piovere.
Forse non sono più il benvenuto, o forse è un segno divino: dovrò ripulire le strade come fa la pioggia.
Prendo la Harbour Ave. e passando tra filari di alberi tristi arrivo in Market Square. Due bulldozer fanno bella mostra di sè mentre un paio di grattacieli iniziano ad alzarsi svogliati e sonnacchiosi.
Una volta c'erano infiniti piccoli bookshop polverosi, come quello del vecchio Jeremiah Hazelnut, e i carretti dei venditori di frutta... Non è rimasto più nulla, i vermi e i topi di città hanno mangiato quel mondo di legno e carta. E sono ingrassati.
Lincoln Street è appena dietro Market Square.
Basta imboccarla per sentire il profumo della libertà. É una parte di città del tutto incongruente con il resto, con tutte le sue piccole ordinate villette, la chiesa a metà della via e degli olmi incredibilmente vivi. Ci abitano in pochi ormai...
Arrivo al 215, nel giardino un bracchetto dorme e non si degna di aprire un occhio per guardare il sottoscritto. Non c'è campanello, busso con il batacchio a forma di leone...
Attendo un paio di minuti, sto per bussare di nuovo quando la porta si apre: in un perfetto abito di tweed verde scuro con camicia bianca e cravatta marrone, la pipa in mano appare un anziano signore di circa un metro e novanta con i capelli bianchi assolutamente in ordine. Sorride.
"Il signor Leroy Harmon?"
"Sir Leroy Harmon giovanotto, in persona, ma non si preoccupi, il mio titolo non ha valore quì."
"Mi dispiace arrivare senza preavviso ma sa..."
"Non si preoccupi, un detective non è mai in ritardo o in anticipo, arriva quando è il momento di arrivare." Si incupisce: "Devo immaginare allora che ci abbia lasciati..."
Questa volta davvero non ho la battuta pronta, il vecchio pensa troppo velocemente.
"Ma la prego venga a prendere un té."
Nel salotto oltre al pendolo, alla Union Jack, alla libreria con circa duecento volumi e alle poltrone intorno al camino acceso non c'è altro. Nobile sobrietà.
"Sa signor..."
"Blade, Maximilian Blade."
"Vede signor Blade, non ricevo visite da circa dieci anni, nè telefonate da mia figlia da quasi tre mesi. Prima di perdere i contatti, mi disse che un giorno se le fosse capitato qualcosa, avrebbe mandato qualcuno ad avvisarmi. Quindi le chiedo: come sta Cara Barol?"
Merda! Avrei voluto fare di tutto ma non il latore di messaggi funebri.
...
Non so come ma l'ho fatto, ora il vecchio sa tutto.
"Vede signor Blade, non piangerò sulla sua spalla non si preoccupi. Conosco il mestiere di mia figlia.
Lo conosco perchè fui io a inserirla nell' MI6."
"Quindi anche lei..."
"Sì, io sono il referente quì. Tengo i contatti con la vostra Agenzia.
Se mia figlia l'ha mandata quì evidentemente si fidava di lei. E lo farò anch'io: Charlotte, mia figlia, seguiva in realtà le vicende del traffico d'armi tra il vostro paese e alcuni dittatori africani, questi traffici vengono coperti e finanziati con quelli, penalmente meno rischiosi, della droga. Le aziende cinesi hanno deciso di appropriarsi di mercati e risorse di quel continente sventurato, e hanno commissioni milionarie con governi poco credibili dal punto di vista della democrazia, cui giungono, ovviamente, armi. Le armi sono fornite, paradossalmente, dal vostro paese, ovviamente in maniera clandestina, dai boss che gestiscono la droga importata direttamente dalla Cina."
Freddy...
"La geopolitica non mi interessa molto, se non ci fossero i cinesi ci saremmo noi a depredare l'Africa. Voglio solo trovare i mandanti dell'omicidio di sua figlia. La mia coscienza ne ha bisogno."
"L'aiuterò, poi avrò il resto della mia vita per maledirmi e chiedere perdono a Dio."