Max Blade.
Detective privato.
Così recita la targhetta in simil-bronzo sulla porta del mio ufficio in via Mark Twain, n°1, leggermente sbiadita non so se dal tempo, dalle piogge acide o dalla mia stanchezza, che oramai, evidentemente, percepiscono anche i soprammobili.
“Detective privato”.
Non sono mai riuscito a trovare un termine più adatto per il mio mestiere, anche se, non sono proprio quello che si può definire un “Detective privato”.
Quella è una buona etichetta per il lavoro che mi da da mangiare. In realtà, tra un pedinamento e un altro, porto avanti una crociata personale contro “Freddy il pazzo”, un mafiosetto tutto crack e belle donne che da anni si toglie la merda da dietro con carta igienica troppo costosa per quel suo culone obeso.
Perchè?
Anni fa, per via di un caso, le nostre vie si incrociarono e... beh, successe qualcosa di, come dire, spiacevole (pallido eufemismo).
La gente normale va in terapia quando succedono queste cose.
La gente normale.
domenica 9 settembre 2007
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1 commento:
C'è Freddy il Pazzo! C'è Freddy il Pazzo!
EVVIVAAA!!
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